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Cavatelli al sugo di carne, ed è subito domenica in Molise

  2019-03-29

La tradizione culinaria del Molise prevede che sulle tavole apparecchiate per il pranzo domenicale non manchino mai i cavatelli al sugo di carne. Se deciderete di trascorrere le vostre vacanze in uno dei campeggi e villaggi turistici del Molise potrete assaggiare questo piatto saporito e dalla storia antichissima.

Pare che i cavatelli nacquero nel 1200 sotto il regno di Federico II, grande amante di questa tipologia di pasta fresca e, come per molte altre specialità regionali, la ricetta può variare da provincia a provincia. A Campobasso, ad esempio, per la preparazione dei cavatelli viene usata solamente la farina di semola di grano duro, mentre a Civitanova del Sannio la farina di semola viene mescolata con quella di grano tenero.

I cavatelli fanno parte dell’elenco dei prodotti italiani agroalimentari tradizionali (PAT) e vengono celebrati in estate da numerose sagre, soprattutto nella provincia di Campobasso, come quelle a Petrella Tifernina e a Pietracatella.

Se volete provare a cucinare i cavatelli con le vostre mani, vi lasciamo qua di seguito l’elenco degli ingredienti e il procedimento per la preparazione tradizionale.

Ingredienti per 6 persone:

900 gr di cavatelli freschi
6 costine di maiale
6 salsicce grosse fresche
300 gr di carne macinata di spalla di maiale
1 cipolla
1 gambo di sedano
1 carota
1 Kg di pomodori pelati e schiacciati
basilico q.b.
olio extra vergine di oliva
un bicchiere di vino rosso

Procedimento:
Preparate un trito di cipolla, sedano e carota e versatelo con un filo d’olio in un tegame con fondo spesso. Rosolate il tutto per qualche minuto e aggiungete le costine di maiale, le salsicce, la carne macinata e un bicchiere di vino rosso.

Appena l’alcool del vino sarà evaporato aggiungete i pomodori pelati schiacciati con una forchetta, qualche foglia di basilico, un po’ di sale e lasciate sobbollire per circa due ore a fuoco lento, rimestando ogni venti/trenta minuti.

Quando il sugo sarà pronto, estraete le costine e le salsicce (da servire come secondo) e con il sugo condite i cavatelli aggiungendo un filo di olio a crudo, pecorino, parmigiano grattugiato o peperoncino a piacimento.

Una curiosità: c’è chi sostiene che i cavatelli siano nati come piatto di devozione, in onore di Sant’Antonio Abate, Santo che si festeggia tradizionalmente il 17 gennaio. Durante questa giornata, in molti paesi, davanti alla chiesa dedicata al Santo, viene acceso un grande fuoco sin dalla mattina e si benedicono gli animali agghindati a festa.

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